domenica 30 maggio 2010

memento

“Sorella mia! Hai udito mai i defunti parlare dalla tomba?

Son morta! La tua povera Maria è morta. M'hanno distesa sul cataletto, m'hanno coperto del drappo mortuario, hanno recitato il requiem, le campane hanno suonato... Mi pare che qualche cosa di funereo mi pesi sull'anima, e che le mie membra sieno inerti. Fra me e il mondo, la natura, la vita, c'è qualche cosa di più pesante di una lapide, di più muto di una tomba.

E' uno spettacolo che atterrisce! La morte fra il rigoglio della vita, fra il tumulto delle passioni, il corpo che vede morire l'anima, la materia che sopravvive allo spirito!

Apro gli occhi come trasognata; spingo lo sguardo nell'immensità, fra quel buio, quel silenzio, quella quiete inerte... Tutto è ad una immensurabile distanza. Ti vedo come in un sogno, al di là dei confini della realtà... Sei tu che sei svanita nel vuoto, oppure sono io che mi son smarrita nel nulla?”


[Verga, Storia di una capinera]


...per non perdere queste righe, a mio parere, molto belle.

martedì 25 maggio 2010

Relazione di I. Crippa: la realizzazione di sé tra illusione e raziocinio

Pubblichiamo la relazione di I. Crippa, che analizza testi tra Zibaldone, Discorso sopra lo stato presente de' costumi degl'Italiani e Operette morali in relazione a un problema morale e politico che è stato totccato sia nel seminrario sia nella conferenza-dibattito con il prof. M. Biscuso.
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venerdì 21 maggio 2010

Pubblicazione delle relazioni

Si ricorda a chi non avesse provveduto l'assoluta opportunità di trasmettere ai curatori la propria relazione scritta entro la data odierna.

martedì 18 maggio 2010

Blog aperto: decisione

Considerata la rilevante presenza di contatti, anche per buona parte non riconducibili agli autori accreditati o iscritti, si è deciso definitivamente di tenere il blog aperto a tutti i lettori. I commenti saranno possibili sia come anonimi sia con propri account, e soggetti a moderazione.
L'evoluzione del blog al termine del seminario deve ancora invece essere discussa; tuttavia lo spazio web non verrà cancellato o rimosso.

domenica 16 maggio 2010

M. Martone inscena le Operette morali

Dal 3 al 15 maggio 2011 M. Martone propone una versione scenica delle Operette morali al Teatro Argentina a Roma.
Ovviamente da vigilare se altri più vicini teatri lo mettano in cartellone, o un'ottima scusa per andare comunque a Roma... per ora pare che lo spettacolo sarà allestito anche allo Stabile di Torino il 17 marzo 2011 in concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. E ci sembra molto giusto che l'antitaliano par excellence sia convocato alla celebrazione di un'idea di patria da fare.

G. Milella Gonzalez: la voce di Leopardi nei personaggi delle Operette

G. Milella Gonzalez ha predisposto una relazione sul rapporto tra alcuni personaggi delle Operette morali e la voce propria  e specifica di Leopardi. Rielaborando l'analisi svolta nelle sessioni iniziali circa la natura figurale del sistema dei personaggi, Milella si concentra in particolare sulle figure di Amelio, Ottonieri e Eleandro.
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Relazione di M. Tussi: il riso nelle Operette, in Luciano e in Gogol

M. Tussi presenta una relazione sulla funzione del riso in alcune Operette, nei Dialoghi dei morti di Luciano di Samosata e in Gogol, con particolare riferimento a L'ispettore generale. L'autrice si sofferma sulla presenza di una funzione consolatoria e alleviante e di una funzione critica e sociale ascrivibili entrambe al riso e sulla loro relazione. 
Per chi non avesse a disposizione il testo dei Dialoghi dei morti di Luciano, ricordiamo come sia reperibile su Wikisource.
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sabato 15 maggio 2010

Pubblicazione delle relazioni scritte: avviso a tutti gli iscritti al seminario

Stiamo procedendo a pubblicare le relazioni finora ricevute. Ricordiamo di aver fissato il termine del 21 maggio per l'inoltro ai curatori dei lavori ancora non consegnati.
Le relazioni si trovano sotto l'etichetta "esercitazioni studenti".
Per ogni evenienza contattare gli amministratori del blog ai recapiti noti.

Natura e corpo da Kant a Husserl passando per Leopardi: relazione di C. Spenuso

C. Spenuso presenta un'articolata relazione sulla concezione leopardiana della natura e del corpo a partire da un confronto con varie tesi coeve e successive, toccando Kant, Goethe, Husserl e Schopenhauer. Suggestiva in particolare la strategia dell'accostamento di Goethe a Husserl.
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G. Lidissini: il concetto di natura tra il romanticismo tedesco e Leopardi

…non ci è dato di sapere, al mondo…
Nulla di nulla…
Dove afferrarti, o natura infinita?

(Goethe, “Faust”)

"Il concetto di natura rappresenta certamente uno dei grandi temi del Romanticismo, specie di quello tedesco. Infatti l’amore ed il fascino per essa costituiscono uno dei dati più caratteristici del periodo, che affonda le sue radici nel clima culturale dello Sturm-und-Drang e che filosoficamente si alimenta della riscoperta del pensiero di Spinoza.
Appunto il nome di Spinoza si cela dietro questo movimento di idee; durante il settecento molti suoi testi esercitarono una nascosta influenza sulla cultura tedesca, senza che mai questo filone di pensiero abbia potuto uscire allo scoperto."
Prosegui la lettura della relazione di G. Lidissini...

P. Biocchi: Leopardi attuale

In relazione al Dialogo di un fisico e di un metafisico, P. Biocchi ci presenta una sua  riflessione sull'attualità di Leopardi in relazione a tematiche bioetiche e alla fondatezza dell'allungamento della vita ad ogni costo.

S. Kerfa: seguito al Dialogo della Natura e di un'Anima

Ecco come S. Kerfa apre la sua relazione:
"Propongo un seguito al Dialogo della natura e di un'anima.
La Natura se ne è andata per mano con il destino.
L'anima è rimasta sola e una nuova voce sale sulla scena: cerca di convincerla ad esistere come lo facciamo noi.
Questa terza voce è eco di anime che hanno saputo, come Leopardi, mettere in piena, bella e terrificante luce l'indiscrezione dell'uomo.
Animale domestico, formica, pazzo, saggio, suicida, l'uomo eccellente supera il suo contorno per costruire paradigmi diversi e un unico fine: uscire di scena abbracciato ad un se."

La disillusione, frutto dell'età: relazione di I. Tambellini

"Facendo riferimento alle note dello Zibaldone e alla lettura delle Operette morali, tenterò di mostrare brevemente come le assunzioni teoretiche fondamentali dell’autore si riflettano in una particolare concezione della storia e nella sua poetica. Da ultimo ho provato ad abbozzare delle linee per pensare, a partire dal pensiero di Leopardi, una prospettiva morale.
Comincerei pertanto col riassumere i tratti fondamentali dell’antropologia che è possibile trarre dalla lettura dell’opera leopardiana..."
Prosegui la lettura della relazione di I. Tambellini in formato pdf (sito esterno, nuova finestra; si ringgrazia www.agenziaimpronta.net per l'hosting remoto del file):

venerdì 14 maggio 2010

Avvio di un confronto tra Mandeville e Leopardi: relazione di M. Bellan

M. Bellan ha elaborato il suo intervento sul tema, del tutto nuovo per il seminario, del rapporto tra le idee di Mandeville e quelle di Leopardi. Il file in formato pdf è disponibile, su sito esterno e nuova finestra, a questo link (si ringrazia www.agenziaimpronta.net per l'hosting remoto del documento).

Relazione di M.S. Crucinio: l'arte di vivere lungamente o di vivere intensamente?

M.S. Crucinio ha elaborato il suo intervento intorno al Dialogo di un fisico e di un metafisico. Il file in formato pdf è disponibile, su sito esterno e nuova finestra, a questo link (si ringrazia www.agenziaimpronta.net per l'hosting remoto del documento).

giovedì 13 maggio 2010

Relazione di A. Lodi sul tema del suicidio in Leopardi

A. Lodi presenta la sua relazione che confronta Leopardi, Hume e Schopenhauer sul tema del suicidio.
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Relazione di L. dell'Acqua sul Venditore di Almanacchi

L. dell'Acqua presenta la sua relazione sul breve dialogo leopardiano del 1832.
Scaletta della relazione:
  • Quadro generale sulla composizione dell’opera e collocazione dell’operetta presa in esame;
  • Breve interpretazione dell’operetta;
  • Citazione di un passo dello “Zibaldone di pensieri” contenente il concetto cardine dell’operetta;
  • Teoria del piacere, felicità ed immaginazione, illusioni: temi del pensiero di Leopardi;
  • Breve riferimento a Schopenhauer;
  • Ripresa passi dell’operetta in esame;
  • Conclusione: impressioni e lettura personale dell’operetta analizzata.

mercoledì 12 maggio 2010

Relazione di M. De Donno: Leopardi e la Natura

M. De Donno presenta la sua relazione su Leopardi e la Natura, che, muovendo da un confronto tra lo scenario dell'Islandese e quello della Ginestra, perviene a una riflessione conclusiva e, come vuole sottolineare l'autore, personale, sul rapporto uomo-natura.
I temi trattati da De Donno sono stati oggetto, tra l'altro, di una significativa discussione tra Adriano Sofri e Sebastiano Timpanaro (cfr. rispettivamente Sempre verde mi fu, "Panorama", 12 aprile 1987, pp. 136-41 e Il "Leopardi verde", "Belfagor", XLII, 6, 30 novembre 1987, pp. 613-37, ora in Il Verde e il Rosso. Scritti militanti, 1966-2000, c/d L. Cortesi, Roma, Odradek, 2001)
Il testo di M. De Donno è disponibile in pdf su sito esterno (si ringrazia www.agenziaimpronta.net per l'hosting remoto del file).

domenica 9 maggio 2010

Immagini dalle Operette morali (relazione scritta di A. Pirola)

La relazione tocca saggisticamente alcune figure dei personaggi delle Operette, alla ricerca di un'interazione che sia contemporaneamente capace di restituire la loro parola e di porsi come avvio creativo di un'opera personale. Buona lettura!
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sabato 8 maggio 2010

IL RISO DI NIETZSCHE E IL RISO DI LEOPARDI (relazione orale del 07.05 di E. Panicieri)

SCALETTA
(per chiarimenti ed approfondimenti sulla mia relazione, data la sinteticità della scaletta, dovuta al fatto di darvi solo un ordine mentale per la mia, già avvenuta, relazione orale, sono molto lieta di essere contattata)


FONTI: Saggio "Il riso di Nietzsche e il riso di Leopardi" di Antimo Negri raccolto nella dispensa dei materiali di questo laboratorio da pag. 65 a pag. 86; aforismi nietzschani tratti da La volontà di potenza e da La gaia scienza (purtroppo ho dovuto fare una cernita assai magra). Durante la scaletta preciserò i numeri dei vari aforismi.


1) PREMESSA (MOLTO IMPORTANTE)

venerdì 7 maggio 2010

Aspetti stilistici delle Operette morali sulla falsariga delle Lezioni americane di I. Calvino: relazione di G. Mancinelli

LEOPARDI E LE LEZIONI AMERICANE

Leggendo le "Lezioni americane" di Italo Calvino contemporaneamente alle "Operette morali" di Giacomo Leopardi ho avuto l'impressione che il poeta marchigiano avesse scritto la sua opera seguendo i consigli dati da Calvino nelle sue lezioni.
Ovviamente ciò è impossibile, ma è invece chiaro come Calvino abbia scritto le Lezioni tenendo presente lo stile di Leopardi. Infatti nelle Lezioni ci sono moltissimi richiami da parte di Calvino sia allo Zibaldone sia ad altri scritti del poeta marchigiano; questa breve relazione cercherà di evidenziare i punti in cui "Leggerezza", "Rapidità" e gli altri aspetti dello stile consigliatii da Calvino ai futuri scrittori emergano con maggiore rilevanza proprio all'interno delle Operette
Prima di fare ciò riassumiamo brevemente le "Lezioni americane".

lunedì 3 maggio 2010

Relazione di M. Goegan su Goethe e Leopardi

M. Goegan sviluppa un paragone tra l'antropologia del Faust goethiano e quella delle Operette, con riferimento ai temi della gloria, dell'azione, della ricerca più o meno vana dell'attimo felice e del godimento.
Nota del 06.01.2012: LINK RIMOSSO su richiesta dell'autore.

sabato 1 maggio 2010

surf sopra il mare nelle onde

Sapevo sarebbe accaduto, eccomi a scrivere una piccola confusa nota virtuale sull'incontro di ieri quando avrei potuto intervenire in carne ed ossa e con la mia voce. Sempre la mia solita...timidezza.
Ad ogni caso ho buttato giù qualche appunto veloce e qualcosa ricordo di quello che volevo dire, qualcosa. Ricordo ad esempio che riguardava il discorso che si stava facendo sullo scetticismo. Sugli appunti vedo scritto "strategia. perchè?". Evidentemete volevo portare l'attenzione non sul come, o sul che cosa, bensì sull'esperienza umana e artistica del poeta. Insomma volevo chiedermi (e questa prospettiva mi ha sempre affascinato) per quale motivo vitale, quale istanza vivente rende necessario il ricorso leopardiano allo scetticismo (che sia così o cosà condivido le riflessioni dei gentili professori). La mia immaginazione allora ha cominciato a borbottare trasportata dai pensieri che venivano liberati in aula. Scrivo "meraviglia metafisica -grande liberazione". mi riferivo all' euraka! . Scrivo poi "vedi trama del discorso scettico -grande liberazione". Anche qui una grande liberazione. Un moto capovolto però rispetto a quello precedente. A fatica affiora l'intuizione di quella istanza vivente, del perchè che andavo cercando. Affiora per poi inabissarsi di nuovo. Ma osservando poeticamente la faccenda mi è parso per un'attimo di capire la strategia (certo non lucido calcolo) che si attua, per così dire, nell'immaginario artistico filosofico di Leopardi. Scrivo infine "strategia delle due nature. l'educazione.". Poi ho cominciato a pensare al luogo dove il mare e il cielo s'incontrano, superficie, e mi si è fatta incontro l'immagine di un'onda. Ho pensato alla gravità dell'uomo. Allora ho immaginato un surfista ed ho scritto "surf sopra il mare nelle onde". Il ricorso allo scetticismo permette a Leopardi di sostenesi in superficie. Questa marea, questo circolo e ricircolo d'illusione\delusione permette: 1.al pensiero del poeta di rimaner pensiero naturale (per un istante inconcepibile); 2.al corpo, alla natura del poeta di sostenersi pensante (non pensata). Tutto è senza risoluzione ma permette all'uomo di perseverare nel moto. Mi fermo qui.
Ringrazio i proferssori per i loro interventi di ieri.
Alberto.