Sapevo sarebbe accaduto, eccomi a scrivere una piccola confusa nota virtuale sull'incontro di ieri quando avrei potuto intervenire in carne ed ossa e con la mia voce. Sempre la mia solita...timidezza.
Ad ogni caso ho buttato giù qualche appunto veloce e qualcosa ricordo di quello che volevo dire, qualcosa. Ricordo ad esempio che riguardava il discorso che si stava facendo sullo scetticismo. Sugli appunti vedo scritto "strategia. perchè?". Evidentemete volevo portare l'attenzione non sul come, o sul che cosa, bensì sull'esperienza umana e artistica del poeta. Insomma volevo chiedermi (e questa prospettiva mi ha sempre affascinato) per quale motivo vitale, quale istanza vivente rende necessario il ricorso leopardiano allo scetticismo (che sia così o cosà condivido le riflessioni dei gentili professori). La mia immaginazione allora ha cominciato a borbottare trasportata dai pensieri che venivano liberati in aula. Scrivo "meraviglia metafisica -grande liberazione". mi riferivo all' euraka! . Scrivo poi "vedi trama del discorso scettico -grande liberazione". Anche qui una grande liberazione. Un moto capovolto però rispetto a quello precedente. A fatica affiora l'intuizione di quella istanza vivente, del perchè che andavo cercando. Affiora per poi inabissarsi di nuovo. Ma osservando poeticamente la faccenda mi è parso per un'attimo di capire la strategia (certo non lucido calcolo) che si attua, per così dire, nell'immaginario artistico filosofico di Leopardi. Scrivo infine "strategia delle due nature. l'educazione.". Poi ho cominciato a pensare al luogo dove il mare e il cielo s'incontrano, superficie, e mi si è fatta incontro l'immagine di un'onda. Ho pensato alla gravità dell'uomo. Allora ho immaginato un surfista ed ho scritto "surf sopra il mare nelle onde". Il ricorso allo scetticismo permette a Leopardi di sostenesi in superficie. Questa marea, questo circolo e ricircolo d'illusione\delusione permette: 1.al pensiero del poeta di rimaner pensiero naturale (per un istante inconcepibile); 2.al corpo, alla natura del poeta di sostenersi pensante (non pensata). Tutto è senza risoluzione ma permette all'uomo di perseverare nel moto. Mi fermo qui.
Ringrazio i proferssori per i loro interventi di ieri.
Alberto.
sabato 1 maggio 2010
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Sembra di capire che lei alluda a una leggerezza danzante, nietzscheana. Qualcosa del genere in Leorpadi c'è raramente, forse solo nell'Elogio degli Uccelli. Però capisco lo spunto dello scetticismo come forma di liberazione dalla rigida consequenzialità del pensiero, in favore di un pensiero vivo, armonioso, umorale.
RispondiEliminaSicuramnte, ma da iguaribile introverso osservavo l'ombra dei discorsi. E così nel rimescolamenteo del testo leopardiano nell'interpretazione e nelle parole dei professori, e ancor ritornando a qualche testo di Leopardi per poi guardare nei miei occhi, ho percepito quest'aspetto.
RispondiEliminaLa fisiologia, in mancanza di una conoscenza salda di nozioni e di sistemi, si perde nelle sfumature...