nota alla relazione di L.Zambrano circa il riso umanamente parlando.
"Dei cittadini, o Pericle, nessuno potrà biasimare
il nostro cocente dolore, nè alcuno in città
potrà rallegrarsi alla mensa; tanto valenti
uomini sommerse il flutto del mare tempestoso.
Di sospiri gonfio, ansima per l'ambascia il petto.
Ma un farmaco diedero gli dei al dolore insanabile:
la forza di sostenerlo. Ognuno è soggetto
al dolore: ora esso a noi tocca: la sanguinosa
ferita il cuore ci strazia; altri esso raggiungerà
domani. Datevi forza, dunque, e bandite
ogni femmineo lamento."
[Archiloco]
venerdì 30 aprile 2010
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cuore, cuore mio sconvolto da travagli
RispondiEliminasenza fine, offri al nemico
ardito il petto,a tua difese. dell'avversario
il colpo fiero accogli, e fermo tieniti,
nè vittoria gridare di fronte al mondo,
nè vinto piegarti in lamenti; ma delle
cose liete non rallegrarti, nè
affliggerti troppo nella sfortuna.
e conosci il ritmo della vita.