LEOPARDI FILOSOFO DEL SENTIRE di AMEDEO VIGORELLI
Non si dà psichismo, per Leopardi, all’infuori della intonazione sentimentale che lo qualifica e lo rende consapevole. Lo riconosce apertamente, parlando della noia: una affezione dell’animo a lui ben nota, che funge da autentico scandalo e motivo di scotimento metafisico, all’origine della sua conversione da «poeta» a «filosofo di professione».
Questa, a cui facilmente si assimila la vita dell’uomo moderno, privata di ogni magnanimità nel concepire e ampiezza nell’agire, si può definire, in paragone persino della «disperazione», come «la passione la più contraria e lontana dalla natura, quella a cui non aveva non solo destinato l’uomo, ma neppure sospettato né preveduto che vi potesse cadere».
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Continua la lettura dell'intero saggio di AMEDEO VIGORELLI scaricando il file in pdf (si ringrazia il sito www.agenziaimpronta.net per l'ospitalità dei materiali).
giovedì 11 marzo 2010
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